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In a Silent Way

Posted in miles davis with tags , , , , , , , , , , , on aprile 18, 2009 by milesdavis91

 

Nel febbraio del 1969, Miles portò in studio Wayne Shorter al sax, il batterista Tony Williams, Dave Holland al basso, John McLaughlin alla chitarra e i tre pianisti Chick Corea,  Herbie Hancock e Joe Zawinul.

L’album è tra i più rappresentativi della svolta elettrica-fusion iniziata nel ’68 con la pubblicazione dell’album Miles in the Sky e che raggiunse il suo apice con l’album Bitches Brew registrato dopo pochi mesi da In a Silent Way con quasi lo stesso gruppo.

 

Davis disse a Joe Zawinul di portare della musica per la registrazione del disco, così Joe si presentò in studio con questo brano intitolato “In a Silent Way” che diede anche il titolo all’album. A Miles piacque molto il tema del brano ma secondo lui c’erano un po’ troppi accordi, quindi li tolse tutti e tenne solo la melodia. Voleva un sound che si avvicinasse molto al rock.

Così, buttati via tutti gli accordi, Miles chiese al gruppo di suonare semplicemente la melodia, di seguirla al massimo. Come era già venuto alla registrazione di Kind of Blue, i musicisti si ritrovarono a registrare della musica che non conoscevano e dovevano improvvisare al momento spingendosi molto oltre a ciò che era scritto sulla partitura. I grandi musicisti non hanno problemi a gestire certe situazioni e infatti ne uscì un disco magnifico, un capolavoro che ancora oggi sembra non aver perso la sua originalità.

Joe Zawinul non fu mai d’accordo con l’arrangiamento che Davis aveva fatto al suo pezzo, che comunque oggi viene considerato un classico, nonché l’inizio della fusion. E forse, dice Davis, quel pezzo non avrebbe mai ricevuto tutti quegli elogi se l’avesse lasciato come l’aveva scritta Joe, con tutti quegli accordi a soffocare quella magnifica melodia.

 

Per capire e comprendere al meglio la svolta electric-fusion è molto utile gettare uno sguardo al contesto in cui questa musica era nata.

Nel ’68 dopo aver divorziato da Frances Taylor aveva conosciuto e sposato Betty Mabry, che dal ’73 divenne famosa come cantante funk col nome di Betty Davis. Un matrimonio molto breve che finì l’anno dopo a causa di una relazione tra Betty e Jimi Hendrix, ma che fu influenzò molto la musica di Miles, facendogli conoscere Jimi Hendrix che divenne un suo grande amico fino alla morte, Sly Stone e un sacco di altri musicisti neri funky e soul che influirono sulla svolta elettrica di Miles.

 

Una piccola parentesi: l’amicizia con Jimi Hendrix si sarebbe potuta trasformare in un nuovo capolavoro del jazz e del rock, Miles Davis, Jimi Hendrix e Gil Evans insieme. Ma mentre Davis e Gil aspettavano che arrivasse il chitarrista per iniziare i lavori, seppero che invece Jimi era morto a Londra soffocato dal suo vomito dopo aver mescolato alcol e sonniferi.

La cosa fece star male Miles che era veramente molto amico del chitarrista col quale aveva anche spesso suonato assieme in casa parlando e discutendo di musica e ispirandosi a vicenda. Miles iniziò ad usare l’effetto wah-wah proprio per avvicinarsi al suono della chitarra di Jimi Hendrix.

Non sapremo mai cosa sarebbe nato dall’unione del loro straordinario talento ne cosa avrebbe ancora potuto offrire al mondo Hendrix con la sua musica, ancora così giovane e con così tanto tempo avanti a sé.