Archivio per new york 1954

La rinascita

Posted in miles davis with tags , , , on marzo 25, 2009 by milesdavis91

Miles Davise Horace Silver - New York 1954
Dopo vari tentativi di disintossicazione, nel ’53, finalmente Miles si sentiva pulito. Lasciata la fattoria del padre andò a Detroit, a New York sarebbe stato troppo facile procurarsi l’eroina e Miles aveva capito di non potersi fidare nemmeno di se stesso per quanto riguarda la droga.
Anche qui tornò a bucarsi, ma con frequenza sempre minore, era vicino ad uscirne ma non poteva smettere di colpo.
Per i successivi 6 mesi rimase a Detroit, suonando con musicisti bravi ma soprattutto puliti.
Per aiutarsi a superare definitivamente la droga decise di ispirarsi al suo idolo, Sugar Ray Robinson. Se fosse stato disciplinato come lui, ce l’avrebbe fatta a togliersi il vizio per sempre.
E con l’immagine della serietà di Sugar Ray decise che poteva tornare a New York, nel 1954.
La scena newyorkese era molto cambiata, andava di moda il cool jazz, venuto fuori da Birth of the Cool, suonato dai bianchi tra cui Chet Baker o Lennie Tristano. Dizzy suonava alla grande come sempre, mentre Bird era ridotto molto male al punto da venirgli negato l’ingresso al Birdland, storico locale che si chiamava cosi proprio in suo onore.

Durante quell’anno, nonostante non avesse una formazione fissa, Miles registra alcuni ottimi album, la sua idea è quella di riportare la musica all’improvvisazione del be-bop, mescolandola al blues e al funky.
L’eroina era ormai un capitolo chiuso e la sua forza con la tromba era tornata quella di un tempo, anche se non poteva ancora fare a meno della cocaina soprattutto durante le registrazioni.
Non avendo una propria band le uniche occasioni per suonare in pubblico era le jam session al birdland e i concerti con i gruppi locali che spesso non conoscevano nemmeno i pezzi.
Le cose non andavano ancora nel migliore dei modi, il carattere di Miles diventava sempre più freddo e distaccato, aveva anche smesso di parlare al pubblico. Secondo Miles, la gente non veniva per sentirlo parlare ma per sentire la sua musica, e lui solo questa gli avrebbe dato.