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John Coltrane

Posted in miles davis with tags , , , , , on aprile 9, 2009 by milesdavis91

Trane & Miles

Fu grazie a Miles se Coltrane esplose musicalmente, lo stesso sassofonista affermò che fu con Miles che iniziò a rendersi conto di poter fare qualcosa di più. Trane amava la musica più di ogni altra cosa, per lui era una specie di missione spirituale. Dopo i concerti mentre tutti andavano in giro, lui tornava nella sua stanza ad esercitarsi per ore. Diceva di aver già fatto troppo casino con l’eroina e aver perso troppo tempo, e adesso che ne era fuori doveva preoccuparsi solo di crescere come musicista e di occuparsi di sua moglie alla quale era sempre stato molto fedele a differenza di Miles che ogni sera doveva decidere con quale bella donna passare la notte.

 

Miles racconta nella sua autobiografia che una volta, in California, Coltrane gli disse di volersi farsi rimettere un dente che aveva perso, questo terrorizzò Miles perché Coltrane riusciva a suonare 2 note contemporaneamente, secondo Miles proprio grazie alla mancanza di quel dente. Infatti tentò di convincerlo a rimandare la visita e di farsi mettere una protesi mobile da togliere prima dei concerti, ma Trane voleva sistemare quel dente in modo permanente e cosi fece. Quella sera dopo il suo solo, Miles aspettò ansioso il turno di Coltrane temendo il peggio ma Trane lo rassicurò subito suonando alla grande come al solito.

 

Trane chiamava Miles “il maestro” e fu Miles che nel 1960 gli regalò un sax soprano, strumento che lo esaltò molto e cambiò anche il suo stile col tenore rendendolo ancora più unico. Con quel regalo, forse Miles, tentava di trattenere nel gruppo Trane, che da tempo mugugnava di voler lasciare il gruppo e occuparsi esclusivamente del suo gruppo come avvenne proprio in quell’anno. Questo non intaccò minimamente la grande amicizia tra i due, era normale che Trane volesse proseguire la sua carriera da leader, anche Miles lo aveva fatto mollando il gruppo di Bird, anzi lo stesso Miles aiutò Trane ed il suo nuovo gruppo all’inizio. Trane voleva seguire le proprie idee musicali, il proprio cammino e la sua musica raggiunse presto un numero incredibile di persone, molto diverse tra loro. Trane era il faro dell’orgoglio nero rivoluzionario degli anni 60, come lo era stato anche Miles, ma era anche un simbolo per i rivoluzionari bianchi e asiatici. La sua evoluzione verso una musica più spirituale in A Love Supreme, che era come una preghiera, raggiunse chi aveva voglia di pace, come gli hippy. Era il leader del movimento del free jazz, una specie di Bird, un dio per tutti i musicisti che volevano sentirsi “liberi”. Un grande orgoglio per lo stesso Miles che ebbe il merito di farlo esplodere come musicista e probabilmente di farlo smettere con l’eroina.

 

Trane morì il 17 luglio del’67, aveva una cirrosi epatica che gli causava una sofferenza enorme ma aveva un terrore irrazionale dei medici al punto da evitare qualsiasi controllo. Non parlava con nessuno della sua sofferenza e andò all’ospedale soltanto il giorno prima della morte quasi costretto dalla sua seconda moglie Alice McLeod. La sua scomparsa sconvolse tutti quelli che lo seguivano, musicisti e non, ma come ha detto Miles, ci ha lasciato la sua musica e tutti quanti possiamo imparare da questo.