L’importanza della boxe

Sugar Ray Robinson

Prima di lasciarsi prendere dalla musica, il giovanissimo Miles era un fanatico dello sport, e la sua passione più grande era, ed è sempre stata, la boxe. Nella sua autobiografia ricorda le giornate passate, da ragazzino, alla radio durante gli incontri di Joe Louis e le feste dell’intera comunità di St. Louis ad ogni vittoria del loro eroe.

Ed è anche grazie alla boxe se Miles riuscì a dire basta all’incubo dell’eroina. Lo sguardo disgustato di Bobby McQuillen, mentre Miles, strafatto e ciondolante gli chiedeva di essere allenato. Il mito di Sugar Ray Robinson, una delle principali spinte a smettere con quella roba.

 

Dopo aver finalmente smesso con l’eroina, nel 1954 McQuillen accettò di allenarlo e insegnargli i segreti dei grandi campioni. Miles diceva che il pugilato è una scienza, una questione di precisione e non un massacro, come sostiene molta gente.

Secondo Miles, nella boxe come nella musica è necessario esercitarsi molto e in entrambe è possibile distinguere diversi stili.

Ma lo stile, per Miles, era fondamentale in qualsiasi cosa facesse, musica, pittura, moda o boxe. E lo stile non puoi impararlo naturalmente, c’è bisogno di qualcuno che ti insegni come fare certe cose nel modo corretto. Solo dopo che hai imparato il modo corretto di fare qualcosa, puoi farla come ti pare, sviluppando un tuo stile personale.

 

In questo periodo, Miles conobbe anche Sugar Ray, il suo grande idolo. Passavano molto tempo insieme agli allenamenti, agli incontri o nei locali insieme a molti altri pugili e musicisti. Oltre ad essere il re della boxe, Ray suonava anche la batteria e amava il jazz.

Nel 1954 Ray era tutto quello che Miles avrebbe voluto essere. Ad ogni allenamento o incontro, Sugar Ray era seguito da un anziano nero che chiamavano “Soldier” , non era il suo allenatore ma prima che Ray salisse sul ring, questo tizio gli si avvicinava e gli sussurrava qualcosa all’orecchio, Ray annuiva e spaccava il culo all’avversario di turno. Anche Miles volle trovarsi il suo “Soldier”, questo ruolo spettò a Gil Evans col quale aveva già collaborato nell’arrangiamento di Birth of the Cool.

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