Archivio per juliette greco

Bisogno di un nuovo stile

Posted in miles davis with tags , , , , , , on aprile 3, 2009 by milesdavis91

video dal film “Ascensore Per Il Patibolo” (Ascenseur pour l’échafaud, 1958) di Louis Malle

 

Nonostante il successo, Trane era completamente perso nell’eroina, e questo faceva incazzare di brutto Miles, che gli voleva un gran bene e non sopportava di vederlo distruggersi in quel modo. Così per ben due volte, nell’ottobre del ’56 e nel marzo del ‘57, Miles licenziò Trane affinché la smettesse con quella roba. Nel maggio del 1957, durante le registrazioni di Miles Ahead arrangiato con Gil Evans, Trane era riuscito a disintossicarsi e stava facendo spettacolo nel gruppo di Monk.

 

Poco tempo dopo, mentre si trovava a Parigi come solista ospite, grazie a Juliette Greco conobbe il regista Louis Malle, suo grande fan, che gli chiese di scrivere la colonna sonora del suo nuovo film, Ascensore per il patibolo. Fu la sua prima colonna sonora, scritta, registrata e improvvisata durante la visione delle scene appena filmate. Il film trattava di un omicidio e per dare la giusta atmosfera alla musica, Miles decise di far suonare i musicisti in un vecchio edificio scuro e cupo con risultati eccezionali.

 

Tornato a New York, Miles diede vita ad uno straordinario sestetto con John Coltrane al sax tenore e Cannonball Adderley al contralto aggiunti ai già presenti Red Garland al piano, Philly Joe alla batteria e Paul Chamber al basso. Era arrivato il momento di creare un nuovo stile musicale, il tempo del be-bop era passato, sostituito dal cool jazz (che Miles non si stancò mai di affermare che fosse nato da Birth of the Cool) ma che proveniva dalla musica di Duke Ellington, solo resa un po’ più bianca. Poi era arrivato l’hard bop, semplicemente un ritorno al blues e alla musica di Bird e Dizzy.

Adesso per Miles era arrivato il tempo del “levare piuttosto che aggiungere”, del suono asciutto e con poche note. Stava cercando una musica che tornasse ad essere africana ed orientale, che fosse libera e modale. Voleva che i suoi musicisti prendessero coscienza delle proprie capacità e che si spingessero oltre, perché è in quell’oltre che la vera musica viene fuori.

 

“Sei entrato nel tunnel”

Posted in miles davis with tags , , , , , , on marzo 25, 2009 by milesdavis91

Miles Davis e Juliette Greco

Nel 1949 Davis si trova per una breve tournèe a Parigi. Qui Miles si innamora di Juliette Greco, è una storia breve ma intensissima, nonostante potessero comunicare solo con espressioni o movimenti del corpo. A Parigi Davis e i suoi musicisti si sentono veramente accettati. Qualsiasi cosa facessero, giusta o sbagliata, venivano applauditi, accettati e osannati al contrario di ciò che succedeva a New York.
Il ritorno negli Stati uniti fu infatti molto doloroso per Miles Davis, si innamorò di Parigi e di Juliette, ma dopo un paio di settimane se ne andò e sprofondò nella depressione e nell’eroina.
A New York, oltre all’amarezza per il ricordo di Parigi, fu anche difficile trovare lavoro per Miles, nonostante fosse una star internazionale. Mentre molti musicisti bianchi lavoravano copiando Birth of the Cool.
Tutto questo spinse sempre più Miles verso l’eroina insieme a molti altri musicisti come Dexter Gordon, Art Blakey, Sonny Rollins, Jackie McLean.
Bird, Sonny Stitt, Bud Powell, Billy Holiday e molti altri erano pesantemente immersi nell’eroina come anche parecchi musicisti bianchi come Stan Getz, Gerry Mulligan, Red Rodney o Chet Baker, anche se per la stampa sembrava che la droga girasse soltanto tra i neri.

E intanto Miles si allontanava sempre di più dalla sua vita, dalla sua famiglia, da Irene, la sua compagna e i loro 2 figli. L’unica cosa che gli interessava era procurarsi l’eroina e sniffare tutta quella che trovava, finché un suo amico spacciatore gli consiglio il buco:
«Miles, non buttare tutti questi soldi per rimediare roba da sniffare, perché continuerai a star male. Sparatela in vena e ti sentirai molto meglio» . Da qui iniziarono quattro anni di inferno per Miles.
Tutto ciò mentre diventava sempre più famoso e sicuro di se stesso.
Nel 1950 l’eroina si portò via il trombettista Fats Navarro, uno dei migliori amici di Miles Davis.
Miles iniziò a volerla smettere con l’eroina, ma era una lotta difficile. Anche la sua personalità era completamente cambiata e il quieto, onesto e gentile Miles non esisteva più. Davis era diventato, come lui stesso si definisce, un “tossico professionista”, divenne un pappone per procurarsi i soldi per l’eroina di cui aveva continuamente bisogno “tutto il giorno e tutta la notte”. Inizio anche a scegliere gli ingaggi tenendo conto di quanto sarebbe stato facile procurarsi la roba.
Fregò persino dei soldi all’amico Clark Terry. Clark doveva partire in tour con Count Basie, ma avendo visto Miles sofferente, con gli occhi rossi e il naso gocciolante, gli offrì da mangiare e lo lasciò nella sua stanza a dormire permettendogli di rimanere e riposarsi mentre lui partiva per il tour. Ma, rimasto solo, Miles si prese una tromba e parecchi vestiti da impegnare e vendere per pochi soldi.
Però Clark era veramente un amico per Miles e sapendo bene quali fossero i motivi che avevano spinto Miles ad un gesto del genere, lo perdonò anche se negli anni successivi ogni volta che lo trovava a bere in un bar con il resto ancora sul bancone, se lo prendeva come rimborso per il furto subito.

Ormai a corto di soldi, finita del tutto la sua relazione con Irene, decise di tornare a suonare con Billy Eckstine, nonostante non gli piacesse più suonare quella musica.
Si trovava a Los Angeles per l’ultima tappa del tour alla ricerca di eroina insieme a Dexter Gordon, Art Blakey, e Charlie Parker quando venne arrestato per la prima volta. Uscì molto presto di galera, grazie all’intervento del padre, e appena fuori ricominciò a farsi. Dopo che venne fuori la notizia dell’arresto fu ancora più difficile trovare lavoro, non c’era niente di meglio da fare che drogarsi.
Da star internazionale, adesso veniva additato come uno dei tanti tossici, e il lavoro diminuiva.
Ma sembrava impossibile riuscire a togliersi quel vizio, nonostante Miles si rendeva conto di quanto stesse peggiorando la sua vita. Fin da ragazzino gli era sempre piaciuto avere stile, vestire elegante essere sempre in tiro. Adesso si vestiva con qualsiasi cosa bastava a coprirlo, aveva smesso di esercitarsi con la tromba e la sua impostazione ne aveva risentito parecchio.
La dipendenza dall’eroina aveva ormai completamente preso il posto della passione per la musica.